6 Commenti
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Avatar di Capobecchino

concordo quasi su tutto, tranne che sul titolo "La curiosità non è gentile" ... perchè? penso che la gentilezza provenga dalla persona non dall'azione che essa compie (essere curioso), è un modo di essere, per alcuni una scelta di vita ...

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Avatar di Fabio Lalli

Ciao Enri. Grazi per il commento. Hai ragione su aver approfondito, e ti ringrazio per averlo scritto così. La tua lettura è corretta: la gentilezza è una qualità della persona, non dell’azione in sé. E condivido in pieno.

Nel titolo e nello scrivere però volevo proprio spostare l’attenzione su un altro punto: il fatto che la curiosità, quando è autentica, profonda, generativa, non è sempre comoda né accomodante.

Non è l’espressione gentile del “mi interessa sapere di più”, ma la forza silenziosa che mette in discussione, interrompe automatismi, apre contraddizioni.

Non lo fa per polemica, ma per responsabilità. E in questo senso, non è “gentile” nel modo in cui spesso ci si aspetta che lo sia.

Poi è vero: dipende dalla postura della persona. Ma anche la verità, se detta con cura, può graffiare. E la curiosità, se esercitata davvero, ha spesso lo stesso effetto.

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Avatar di Capobecchino

si, concordo quindi potresti cambiarla in "la curiosità non è comoda" e qui allora sarei concorde al 100% 😊

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Avatar di Fabio Lalli

Hai centrato un punto interessante, Enrico, e in parte è proprio lì che volevo arrivare. “Comoda” - che avevo pensato - sarebbe stata più neutra, e forse più immediatamente condivisibile. Ma gentile mi interessava perché evoca non solo comfort, ma anche tono, forma, modalità.

Nel linguaggio comune la curiosità viene spesso associata a qualcosa di morbido, leggero, quasi da conversazione da caffè: “sono curioso di sapere…” come sinonimo di attenzione garbata.

Invece io volevo rompere quell’immagine e far emergere il fatto che la curiosità vera è spesso un atto di rottura, anche se rispettoso.

È un gesto che mette in crisi, che espone, che chiede all’altro (e a sé stessi) di esporsi. E quindi non sempre è percepita come “gentile”, pur nascendo da una postura costruttiva.

Quindi sì, “la curiosità non è comoda” sarebbe più accomodante, ma “la curiosità non è gentile” è più esatta per il tipo di attrito che volevo far emergere.

Grazie per il confronto, perché questa sfumatura in effetti merita sempre una parola in più. 😊

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Avatar di Capobecchino

si, allora vista in questo modo allora son d'accordo con te ... e te lo dice uno che della "curiosità non comoda" ne ha fatto un mantra di vita 😊

tante volte mi hanno detto che sono un rompiscatole con le mie domande e spesso liquidandomi con "vabbè fa niente ..." ma io no, vado avanti nel chiedere, capire, esplorare.

pochi giorni fa infatti mi veniva in mente un post che sto scrivendo proprio sulla curiosità di conoscere chi ci sta intorno (io cerco di farla da sempre) e molte (tante) volte viene vista come un disturbo e quindi etichettata come fastidiosa ma riflettendoci non lo è mai ...

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Avatar di Fabio Lalli

Abbiamo appena applicato il concetto di curiosità non gentile, ma garbata e costruttiva ;) Grazie man

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